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Madre muore ustionata su barcone Nohamed, 9 mesi, salvata dai medici

di Felice Cavallaro – corriere.it – La donna ha perso la vita durante la traversata a causa di un incendio. La piccola, disidratata, è stata soccorsa e rifocillata al poliambulatorio diretto da Piero Bartolo, visto nel film «Fuocoammare», che adesso vuole chiedere l’affidamento

Mentre a 18 miglia dalle coste libiche si ribaltava un peschereccio con quasi 600 migranti, a Lampedusa arrivava il carico di un altro dramma del Mediterraneo: 150 scampati al naufragio di due gommoni, compresa una bimba di appena 9 mesi che ha perso la mamma, morta per ustione da benzina durante la traversata. Una bimba sola arrivata dal cuore dell’Africa, recuperata tutta bagnata, totalmente disidratata, dall’equipaggio di una motovedetta della Guardia costiera che, ancor prima di attraccare alla banchina, ha allertato il poliambulatorio diretto dal medico tante volte premiato come simbolo di solidarietà, Piero Bartolo, protagonista del film di Gianfranco Rosi «Fuocammare», che adesso vorrebbe prendere la piccola in affidamento.

 

Sulla cartella clinica è stato scritto «Nohamed»

Ed è stata una corsa alle cure, alle coccole per questa bimba nera, ancora senza nome, anche se su un foglietto che accompagna la cartella clinica è stato scritto «Nohamed». Per fortuna sul gommone, dopo la morte della madre, è stata accudita da una donna, come spiega Bartolo che, sempre per ustione da benzina, ha accudito altri venti sopravvissuti: «I migranti hanno riferito tutti la stessa versione sulla morte della madre della bimba e questo ci fa pensare che le cose siano andate proprio così». Medici e infermieri hanno riscaldato la piccola in ogni modo, acqua e zucchero in quantità, bagnetto e creme, un biberon di latte. Tutto sotto gli occhi commossi del sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che l’ha vista rinascere piano piano, fino ai sorrisi elargiti alla mediatrice culturale del Centro accoglienza, Elena. E già due ore dopo se la portava vispa in macchina, come fosse una normale passeggiata, dalla corsia del poliambulatorio al Centro di contrada Imbiacola.

 

 

 

«Una corsa alla solidarietà»

Con la piccola, ignara del suo destino, gli occhi aperti su tante mamme affettuose perché puericultrici, cuoche e inservienti adesso fanno a gare per starle vicino, per portare un pupazzo, per strappare un sorriso e guadagnare un selfie. «Una corsa alla solidarietà come tante ne abbiamo vissuto in questa nostra generosa isola che non a caso il 3 giugno attende il presidente Sergio Mattarella», commenta soddisfatta il sindaco Nicolini. Già al lavoro per trovare una famiglia alla piccola superstite: «Come è accaduto l’anno scorso per una neonata arrivata con la mamma senza vita perché ustionata, avvieremo subito le pratiche per l’affidamento e l’adozione, qualora non si facessero vivi dei parenti, a cominciare dal padre…». Il medico che l’ha curata per primo, Piero Bartolo, vorrebbe chiederne l’affidamento. Troppo presto per capire quale sarà il futuro della bimba, ma per il momento, nonostante il dramma, per lei il presente sembra roseo.

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