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L’incotro tra le culture e fedi diversi

Di fabrizio Federici –  Dalla Confederazione Internazionale CILI-Italia (“Cristiani in moschea”) l’appello all’Europa per una legge europea sull’immigrazione: per dire no al razzismo religioso, ai muri e alla radicalizzazione dei giovani Promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, col coinvolgimento di tutte le realtà religiose e del mondo laico, senza mai sovrapporre le une alle altre; intensificare la conoscenza, la buona informazione e il rispetto reciproco, per favorire la convivenza tra le culture e i popoli contro pregiudizi e strumentalizzazioni politico-mediatiche; promuovere manifestazioni, convegni e altre iniziative su questi temi.

Ecco i principali obbiettivi della CILI- Italia, Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa. Realtà nata, a dicembre scorso, dall’iniziativa d’ un vasto schieramento (forte, ora, di più’ di 2.000 iscritti) di associazioni, comunità, centri culturali, organizzazioni professionali cristiani, musulmani e di altre fedi e culture, attivi sul fronte appunto del dialogo interculturale e interreligioso: a maggior ragione dinanzi all’offensiva terroristica della scorsa estate (vedi il successo dell’ iniziativa “Cristiani in moschea”, simmetrica al “Musulmani in chiesa” del luglio 2016: cui han partecipato, l’ 11-12 settembre scorso, ben 23.000 musulmani italiani). A Roma, nella sede della FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori ( il cui presidente, Natale Rossi, ha salutato l’iniziativa, lanciando anche un appello alle forze politiche per la creazione d’ una vera Europa sovranazionale forte e democratica), la CILI-Italia ha avviato la sua “fase costituente”. Con l’ evento internazionale “Unione, Dialogo, Conoscenza contro la guerra alle religioni”: promosso insieme alle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), col patrocinio del Movimento Internazionale “Uniti per Unire”, della RIDE – Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo – e della Confederazione Internazionale UMEM, Unione Medica Euro Mediterranea. E l’adesione di Imam, rappresentanti delle Chiese cattolica e anglo- cattolica, rappresentanti istituzionali, Presidenti di ONG, Comunità e associazioni d’ origine straniera.

Ha aperto i lavori Foad Aodi, medico fisiatra, promotore dell’evento #Cristianinmoschea e della stessa Confederazione CILII-Italia: ribadendo “Come l’unione e la valorizzazione delle buone pratiche sono la chiave di quest’ incontro, fondato sui valori di umanità e fratellanza”. Nicola Lo Foco, scrittore e giornalista, ha sintetizzato l’obiettivo del suo libro “Il sangue del jihad” (Les Flaneurs ed., 2017), inchiesta sul terrorismo e sull’ Isis: far luce su una serie di luoghi comuni di cui il mondo arabo e islamico sono ancora vittime. “Ho cercato con questo libro – dichiara Lo Foco – di fare capire da dove nasce esattamente l’Isis, per sottolineare che il terrorismo è cosa ben diversa dalla religione islamica. Molti dei “demoni” che han portato alla creazione dell’ Isis nascono proprio da quegli errori delle politiche occidentali, per i quali il mondo intero paga ancora un duro prezzo”. La scrittrice, di religione ebraica ortodossa, Shazarahel, autrice del libro “Le tre religioni monoteistiche secondo la Kabbalah” ( Ed. Psiche 2, 2017), sottolinea come “in questo clima di antisemitismo e di islamofobia, sia fondamentale riscoprire quelle ricchezze culturali e storiche che ci accomunano tutti, cristiani, musulmani ed ebrei. Secondo la Kabbalah, ogni religione è una manifestazione degli attributi divini: il Cristianesimo la bontà; l’Islam l’attributo della giustizia, del rigore e della forza; l’ Ebraismo è, in pratica, una colonna mediana. Questa analisi porta alla naturale complementarietà delle varie forme del Dio di Abramo, che si rafforzano l’una nell’altra”.

Il Ministro Plenipotenziario Enrico Granara, coordinatore degli Affari Multilaterali del Mediterraneo e Medio Oriente alla Farnesina, ha portato i saluti della RIDE – Rete Italiana del Dialogo Euro mediterraneo – anticipando che sono in cantiere una serie di iniziative per l’accoglienza e l’ integrazione degli immigrati. L” ambasciatrice di Palestina, Mai Al-Kaila, ha espresso il suo ringraziamento per aver affrontato il tema del dialogo interreligioso: “Crediamo nella libertà religiosa, ribadita dalla nostra Costituzione, e condanniamo qualsiasi forma di razzismo, che è assolutamente rifiutata dalla nostra cultura”.

L’Arcivescovo Anglo Cattolico Miguel Perea Catrillon da un lato, e SamiSalem, Imam della Moschea romana “Al Fath” (alla Magliana), dall’altro, membri ambedue del Segretariato di CILI-Italia, hanno esortato i presenti a sviluppare, in tutte le realtà sociali dove operano, i valori di solidarietà e fratellanza umana. Sono seguiti gli interventi di Salameh Ashour, coordinatore del Dipartimento Dialogo Interreligioso delle Co-mai, Shukri Said, giornalista Portavoce della Fondazione “Migrare”,Ammiraglio Enrico La Rosa, Presidente dell’ osservatorio geopolitico “Omega”, e altri. Infine Foad Aodi, Presidente di Co-mai e Uniti per unire, s’ è appellato al Consiglio Europeo in vista della grande riunione di sabato 25 marzo a Roma, per il sessantesimo dei trattati di Roma (1957), istitutivi della Comunità Europea: affinché “si metta subito in agenda una legge europea sull’immigrazione, basata sul principio dei diritti e doveri reciproci. E’ fondamentale – ha concluso Aodi – lavorare per la solidarietà, ma anche garantire la sicurezza internazionale: combattendo qualsiasi forma di radicalizzazione da una parte, di populismo e/o razzismo religioso dall’altra”.

Fabrizio Federici






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