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I Segretari Generale UIL e CGL aderiscono all’iniziativa #Cristianinmoschea lanciata a tutte le Moschee e Associazioni arabe e musulmane da Co-mai e Uniti per Unire.

Duemila le adesioni delle Confederazioni, Federazioni, Associazioni, Comunità, Istituti e Università arabi, musulmani, italiani, di origine straniera e internazionali.

 “Grazie a tutti coloro che sostengono la nostra sfida che si è tradotta in un’iniziativa concreta, nata dall’esigenza  di dare voce alle Comunità e Associazioni arabe, musulmane, religiose e laiche e di dimostrare in maniera concreta – tutt’altro che virtuale – che il mondo arabo e musulmano è aperto al dialogo e si unisce contro il terrorismo con tutti quanti, musulmani, cristiani, osservanti altre fedi o laici, vogliano abbattere il muro della paura”: così Foad Aod, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento Internazionale Uniti per Unire si rivolge agli oltre 2000 aderenti all’iniziativa #Cristianinmoschea, lanciata dalle Co-mai e Uniti per Unire e che avrà luogo nelle diverse regioni italiane nelle date dell’11 e del 12 di settembre. L’11 settembre le moschee aderenti invitano i visitatori provenienti dai diversi Paesi, appartenenti a tutte le religioni e laici, a scambiarsi un messaggio di pace a partire dalle 17.00; il 12 le moschee restano aperte dalle ore 9.00 per uno scambio di auguri per la ricorrenza delle Festività musulmana dell’Eid Al Adha. Il Presidente di Co-mai annuncia che si troverà l’11 di settembre alla Moschea di Al Fath di Roma, in V. della Magliana 76, alle ore 17.00 dichiarando: “Ci riconosciamo nei principi del rispetto, della libertà, della democrazia e dell’unione dei quali la nostra iniziativa è il frutto. #Cristianinmoschea è una risposta religiosa, laica e civile, nata con spontaneità e aperta a tutti. Ho scritto a Papa Francesco con il cuore e a nome di migliaia di persone che hanno amplificato la mia voce, senza l’obbligo di chiedere il permesso a qualcuno. Abbiamo invitato tutte le Moschee e Comunità Arabe e Musulmane d’Italia a unirsi a noi senza distinzione alcuna; la lista degli aderenti, in continuo aggiornamento, è stata resa nota ai giornali e alle Autorità. Non cadiamo nelle provocazioni di chi cerca di boicottarci – prosegue – anzi, speriamo che questa azione possa essere il primo passo per una maggiore apertura e collaborazione tra le Associazioni e Comunità religiose e laiche, con l’augurio che tutte siano poste sullo stesso piano … Nessuno può privarci della facoltà di lanciare un appello o un’iniziativa per la pace e il dialogo. Come italiano di origine araba, palestinese e di religione musulmana, sono fiero che non solo numerose Associazioni e moschee italiane ci abbiano seguito, ma che saranno con noi anche i cattolici e i laici, i Segretari nazionali di CGL e UIL, i rappresentanti delle Istituzioni, delle Ambasciate straniere in Italia, delle Ong, del Mondo della Sanità, dell’Università e della ricerca che ringrazio sinceramente. L’onda che è nata dal 31 luglio,  quando i musulmani sono entrati in Chiesa per pregare assieme ai cristiani per le vittime del terrore aderendo all’iniziativa #Musulmaninchiesa, vive nella forza di un popolo che è fatto di tutti i popoli. Continuiamo nel nostro lavoro con forza e coraggio mettendo la nostra faccia per dire sì all’unione tra i popoli e le religioni e no al terrorismo e alle strumentalizzazioni del mondo arabo e islamico”. Si uniranno ad Aodi presso la Moschea di Al Fath oltre che i Presidenti di Comunità, Ong e Associazioni arabe, musulmane e di origine straniera, anche l’Ambasciatrice di Malta in Italia e il Segretario Generale di UIL, Carmelo Barbagallo. “E’ un’iniziativa che condividiamo pienamente – ha detto Barbagallo – tant’è che come Uil avevamo proposto, alcuni mesi fa, di celebrare un Primo maggio multi-religioso. Io stesso avevo incontrato rappresentanti e vertici di alcune religioni, anche di quella musulmana, che avevano apprezzato la nostra proposta e si erano dichiarati disponibili a partecipare. Ora che il Professor Foad Aodi si è fatto promotore di un’analoga iniziativa, aderiamo e partecipiamo volentieri e convintamente. Pur avendo le nostre radici in una cultura laica, crediamo profondamente nel valore sociale e umano di tutte le religioni che devono collaborare per la crescita morale e lo sviluppo del mondo. Non si può uccidere o commettere violenze in nome di un Dio: è un’inaccettabile contraddizione in termini. Lavoriamo, dunque, tutti insieme per il dialogo e il rispetto reciproco”. La grande adesione all’appello delle Co-mai e Uniti per Unire è il risultato di oltre 15 anni di lavoro che ha visto realizzare circa 500 Convegni sui temi Sanità, immigrazione, dialogo interculturale inter-religioso e cooperazione internazionale, portato avanti dall’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), fondata nel 2000, dalle Comunità del Mondo Arabo in Italia, istituite nel 2008 e dal Movimento Uniti per Unire, (nato nel 2012), in collaborazione con numerose Comunità e Associazioni italiane e di origine straniera, assieme ad organizzazioni e Università, con l’Ordine dei Medici di Roma e con la Federazione Nazionale degli Ordini dei  Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).






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