Immigrazione: i cittadini Ue al di là dei populismi
Accogliamo, rifiutiamo o chiudiamo i confini. Un gioco a intermittenza sulla pelle deimigranti. Immigrazione e diritto d’asilo dividono i governi Ue che spesso temono risultati elettorali futuri e rincorrendo populismi prendono decisioni in base a questo. Ma cosa ne pensano realmente i cittadini Ue? La maggior parte è a favore di una risposta comune europea alla sfida dell’immigrazione e ad una distribuzione dei rifugiati tra tutti i paesi. I cittadini chiedono provvedimenti verso gli stati che rifiutano di condividere le responsabilità comuni. È quanto emerge da un sondaggio della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung.
Una risposta comune sull’immigrazione
I cittadini Ue sono fortemente contrari a risposte individuali da parte dei singoli paesi. A volere una sicurezza comune ai confini esterni Ue è almeno l’87% dei rispondenti al sondaggio. Mentre per quanto riguarda una giusta distribuzione dei rifugiati tra tutti i paesi membri e sulla libertà di movimento all’interno dell’Ue si esprime a favore il 79% degli intervistati.
I cittadini Ue chiedono quindi più solidarietà e risposte unitarie e il presidente di Bertelsmann Stiftung Aart de Geus commenta «Questo dimostra che sulle politiche per i rifugiati la maggior parte degli europei sta inviando un messaggio chiaro al summit Ue: trovare una soluzione europea basata sulla solidarietà, che crei stabilità e protegga la libertà di movimento. I capi di governo Ue dovrebbero tenere presente il fatto che i loro cittadini stanno chiedendo in maniera chiara una soluzione europea».
Una riduzione dei fondi europei dovrebbe applicarsi a tutti i paesi che si rifiutano di condividere le responsabilità Ue e soprattutto di aderire alla distribuzione dei richiedenti asilo, come sostiene il 69% dei cittadini Ue intervistati.
Sempre una buona maggioranza dei rispondenti (79%) vorrebbe una politica migratoria e d’asilo comune ed europea, per la quale la metà dei rispondenti (52%) crede che l’Europa debba avere una responsabilità primaria, altri pensano dovrebbe esserci una responsabilità condivisa tra Ue e stati (27%) e per una piccola minoranza dovrebbero essere gli stati Ue ad occuparsene esclusivamente (22%).
Visioni diverse tra paesi Ue
I paesi fondatori e veterani dell’Ue la pensano diversamente in gran parte dagli ultimi arrivati o quasi nella casa europea. Infatti se l’85% dei cittadini degli stati Ue di vecchia data è a favore di una giusta distribuzione del carico dei rifugiati che arrivano sul continente, a pensarla così è poco più della metà degli intervistati nei paesi Ue più recenti (54%).
Solo il 41% dei rispondenti nei paesi entrati nell’Ue da poco chiede sanzioni per gli stati che rifiutano di aderire alla distribuzione dei richiedenti asilo , mentre nei paesi che sono nell’Ue da più tempo il dato sale al 77%. Ciò che mette tutti d’accordo è però la sicurezza dei confini esterni: deve essere a livello europeo per il 91% dei rispondenti nei paesi Ue di vecchia data e per l’87 % dei cittadini nei paesi entrati a far parte dell’Ue recentemente.
Nei confronti dei migranti che arrivano in Europa i cittadini hanno alcuni timori e sensazioni spesso negative: per il 54% non si dovrebbe concedere troppo generosamente lo status di rifugiato, il 50% ha risposto di sentirsi ormai spesso straniero all’interno del proprio paese, il 58% teme conseguenze negative per il sistema di welfare sociale.
La crisi attuale di Schengen, della libera circolazione all’interno dell’Europa, preoccupa i cittadini: per il 79% Schengen è la seconda conquista più importante Ue, dopo il Mercato unico e si vuole continuare a godere della libertà di movimento in Europa. Una maggiore integrazione politica ed economica europea
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