Main Menu

Kenya non chiude Dadaab. Norvegia rinuncia ai rimpatri

shukri Said – Blog Primavera Africana – Con un comunicato stampa il Kenya ha fatto sapere che non chiuderà, per il momento, il campo profughi di Dadaab, il più grande del mondo dove sono ospitati i somali fuggiti dalla guerra civile iniziata nel 1991.Dopo le sue proteste, UNHCR ha accolto con favore il ripensamento keniota ed ha invitato a rispettare le normative internazionali sui diritti di rifugiati.
Gli accordi stipulati tra UNHCR, Kenya e Somalia nel 2013 per favorire il rimpatrio volontario dei rifugiati, ha avuto, dal 2014 un discreto successo.
Circa 35 mila sono stati i rimpatri volontari e una verifica tra luglio e agosto scorsi ha permesso di calcolare che la popolazione di Dadaab si attesta a 283.558 persone con una riduzione di 58 mila ospiti.

L'Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite Filippo Grandi - Repubblica.it

L’Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite Filippo Grandi – Repubblica.it

L’Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, Filippo Grandi, ha nominato l’Ambasciatore Mohamed Abdi Affey, inviato speciale dell’IGAD per la Somalia, anche quale inviato speciale UNHCR per i profughi somali.
Il piano per favorire il rientro volontario dei rifugiati in Somalia, prevede l’aumento degli investimenti nel Paese del Corno d’Africa particolarmente indirizzati alla sicurezza e alla stabilità anche per facilitare l’integrazione di chi decide di rientrare in patria.
Anche la Norvegia, poche settimane fa, aveva stabilito di rimpatriare oltre 1600 rifugiati somali. Il Ministro dell’immigrazione norvegese Sylvi Listhaug, lo scorso ottobre, aveva stabilito che la Somalia doveva ritenersi ormai normalizzata e poteva quindi riprendersi un notevole numero di rifugiati. Un’affermazione che aveva gettato i rifugiati somali nel grande Paese del nord Europa in una profonda angoscia.
Anche in questo caso è intervenuto UNHCR che, in una missiva dello scorso 7 novembre, ha spiegato la reale situazione della Somalia trovando conferma anche nell’attentato kamikaze vicino al Parlamento di Mogadiscio che aveva causato il giorno prima la morte di due ufficiali di polizia e di venti civili.
Anche la Norvegia, quindi, per ora ha rinunciato a mettere in atto il piano di rimpatrio.
Per la Somalia, in realtà, la comunità internazionale attende l’esito delle elezioni generali che si dovrebbero concludere alla fine di questo mese, se non slitteranno ancora, con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Federale da parte dei parlamentari in corso di elezione in questi giorni.






Comments are Closed