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Dopo 27 mesi l’Ambasciatore Fabrizio Marcelli lascia la Somalia

Shukri Said – Blog Primavera Africana – Dopo 27 mesi dal suo insediamento, voluto quale uno dei suoi ultimi atti dal Ministro degli esteri Emma Bonino, Fabrizio Marcelli lascia l’incarico di Ambasciatore italiano per la Somalia. Si è trattato di uno dei periodi più proficui, dopo la caduta di Siad Barre nel 1991, della collaborazione dell’Italia con il Paese africano in uno dei suoi più delicati momenti storici. Infatti, grazie all’apertura di un’Ambasciata permanente e di un Ufficio dell’Agenzia per la Cooperazione, anche se in strutture provvisorie, si sono potuti incrementare i rapporti tra i due Paesi e le visite ufficiali del Presidente Hassan Sheikh Mohamud e del primo Ministro Sharmarke nell’ultimo anno, testimoniano l’attenzione con la quale Mogadiscio guarda oggi all’Italia.

L’Italia nel 2016 ha quasi raddoppiato i finanziamenti destinati alla cooperazione allo sviluppo (17 milioni di Euro) e se si considerano l’assistenza nel campo della sicurezza e della governance (federalismo, elezioni) l’Italia si attesta fra i principali contributori alla stabilizzazione somala.

Dal prossimo 19 settembre Fabrizio Marcelli sarà sostituito dal nuovo Ambasciatore per la Somalia Carlo Campanile al quale lascia anche il compito di proseguire due settori che stanno riprendendo slancio: quello economico e quello culturale.

Sotto il primo profilo si è infatti notato il risveglio dell’interesse dell’imprenditoria italiana per la Somalia, con positivi riflessi sia negli investimenti che nell’interscambio, ma è sotto il secondo profilo che la promessa di una ripresa desta le più grandi speranze.

L'Ambasciatore Fabrizio Marcelli

L’Ambasciatore Fabrizio Marcelli

Presso l’Università di Roma Tre è stato recentemente ultimato, sotto la direzione della Prof. Annarita Puglielli, l’Archivio Somalia (www.archiviosomalia.it) ed avviata la cooperazione con l’Università Nazionale Somala. Un grande spazio rimane da percorrere in questo settore e molte opzioni sono disponibili. La prima appare quella delle borse di studio, una pratica relativamente poco costosa ma decisiva sul piano dell’incremento culturale. A fine giugno il Ministero dell’istruzione somalo ha diramato la classifica dei dieci migliori studenti che hanno conseguito la maturità nel paese. È notevole osservare che, tra i primi quattro classificati, tre provengono da Abudwak, nella regione Galmudug tra le meno sviluppate della Somalia. Di tanto si sono complimentati il Ministro dell’istruzione Abdulqadir Abdi Hagi e l’On.le Abdi Shire, parlamentare proveniente da quella zona.

Sarebbe una grande occasione per l’Italia iniziare ad offrire borse di studio a questi giovani così promettenti nonostante le difficoltà tra le quali si sono formati.

Al momento di lasciare il Paese l’Ambasciatore Fabrizio Marcelli ha indirizzato una lettera aperta ai cittadini somali nella quale li ringrazia per l’assistenza e l’amicizia dimostratagli e per la disponibilità con la quale è stata accolta ogni sua richiesta di aiuto.

Nella sua lettera franca ed amichevole l’Ambasciatore Marcelli, tra l’altro, si interroga sui motivi per cui i somali, che definisce intelligenti e pieni di risorse, siano gli stessi che hanno contribuito alla distruzione del loro bellissimo paese osservando come l’individualismo e la scarsa considerazione per il bene comune abbiano assunto caratteri distruttivi nonostante tutti i somali siano fieri di appartenere alla loro nazione e coltivino con orgoglio la loro cultura e le tradizioni.

L’Ambasciatore Marcelli conclude il suo saluto affermando che anche se ha concluso il suo compito in Somalia, continuerà ad interessarsi alle questioni somale e ne seguirà l’evoluzione dalla sua prossima sede a Wellington, in Nuova Zelanda, auspicando per la Somalia un futuro pacifico e prospero.

Dalle autorità somale, che abbiamo contattato, si esprime viva stima per l’operato dell’Ambasciatore Fabrizio Marcelli di cui sono state particolarmente apprezzate le qualità di disponibilità, professionalità e, soprattutto, l’attenzione per i diritti umani.






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