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Aereo belga in atterraggio di emergenza a Mogadiscio

Shukri Said – Primavera Africana – Un cargo Airbus A300 della compagnia aerea belga Tristar Air Cargo, con sede effettiva presso l’aeroporto della capitale egiziana, ha effettuato ieri sera un atterraggio di emergenza in una località vicino Afgoye, di nome Lafole, riportando gravissimi danni compresa la perdita del carrello, delle ali e dei motori, ma senza vittime, salvo due feriti non gravi. Il tentativo di atterraggio, secondo le fonti è stato lungo. L’aereo ha sorvolato Mogadiscio per ore e alla fine ha finito il carburante a circa trenta chilometri dalla capitale.

La zona dell’incidente è stata subito circondata dalle truppe di AMISOM.

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Il Cargo A300 incidentato

Un esponente del controllo dei voli di Mogadiscio ha spiegato ai giornalisti che l’aereo doveva arrivare prima, ma ha portato un grave ritardo ed è arrivato quando già la notte era scesa. Il pilota – ha proseguito il responsabile del controllo dei voli – ha contattato la torre di controllo che ha provato ad aiutarlo nell’atterraggio, ma ha poi perso il contatto.

Subito dopo l’incidente è esplosa la polemica: perché l’Aeroporto Adan Abdulle di Mogadiscio deve essere chiuso di notte ed è senza illuminazione? La risposta che ha fornito il responsabile dei voli della capitale somala è stata “per motivi di sicurezza” ed ha aggiunto che il cargo portava viveri congelati e medicinali per le truppe di Amisom.

Purtroppo alcune voci dicono, invece, che il cargo trasportava armi e munizioni per il Governo somalo in spregio all’embargo ancora vigente spiegando che, altrimenti, avendo trovato l’aeroporto chiuso, il pilota avrebbe potuto andare a Nairobi distante circa un’ora di volo.

Qualcosa, di certo, non ha funzionato neppure nel piano di volo perché al Cairo avrebbero dovuto impedire la partenza del cargo calcolando che l’arrivo avrebbe superato l’orario di apertura dell’Aeroporto Aden Abdulle.

La sola ipotesi che il trasporto delle armi sia credibile, ad un anno dalle elezioni presidenziali in Somalia, è un segnale estremamente preoccupante del clima nel quale la campagna elettorale si svolgerà.






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